L’associazione Obbiettivo Immagine di Gradisca d’Isonzo inaugura sabato 22 giugno, alle 18.30 presso l’atrio de Municipio di Gradisca d’Isonzo la mostra fotografica “Mare Nostro – Ambienti, storia e vita dell’Alto Adriatico“.
La mostra, nata dalla collaborazione con l’associazione Lacus Timavi nell’ambito del progetto “Un mare di risorse“, sarà visitabile sino al 14 luglio, osservando i seguenti orari (ingresso gratuito):
Venerdì 24 maggio, alle ore 18.30 presso la Lega Navale Italiana – Sezione di Monfalcone, si terrà la presentazione del volume “SottoMonfalcone. Storia e itinerari nella città e nel territorio tra Timavo e Isonzo” Trieste, Luglio editore, 2024.
Il libro, una “guida atipica”sui peculiari aspetti ambientali, storici e archeologici che caratterizzano l’area del Friuli Venezia Giulia compresa tra le colline del Carso, i fiumi Timavo e Isonzo e il mare, sarà presentato in seno alla rassegna “Storie scritte sull’acqua” dalle curatrici, le archeologhe Paola Maggi, Renata Merlatti e Gabriella Petrucci, che da anni alternano all’attività di ricerca quella di divulgazione del patrimonio culturale della Regione.
All’interno del volume, un po’ guida, un po’ libro di storia, un po’ album fotografico impreziosito dalle opere degli autori dell’associazione Obbiettivo Immagine di Gradisca d’Isonzo, gli itinerari di visita proposti e una scelta di oggetti “parlanti” accompagnano il lettore a ripercorrere le tappe storiche più significative e a scoprire o riscoprire segni del paesaggio, siti archeologici, musei, ville, chiese, strutture belliche o industriali.
In questa occasione verrà dato particolare risalto al tema dell’acqua e al rapporto che in tutte le epoche ha legato gli uomini agli ambienti marino e fluviale di questa terra unica, e verranno suggeriti dei luoghi da visitare che possano far apprezzare questi aspetti.
La mostra ‘Percorsi di pietra. Verso il museo archeologico di Farra d’Isonzo’ è visitabile presso il Museo di Documentazione della Civiltà Contadina Friulana di Farra d’Isonzo [Strada della Grotta, 8 – 34072 Farra d’Isonzo (Gorizia)] sino al 17 dicembre 2023, unicamente il sabato e la domenica, dalle ore 17 .00 alle ore 20.00.
[lacustimavi.it/percorsi-di-pietra/]
Voce narrante: Gabriella Petrucci
Adattamento e interpretazione per non udenti: Michela e Vanni Clocchiatti
Videomaker: Francesco Scarel
proposto con il ❤ da associazione culturale Lacus Timavi
L’articolo comparso su ‘il Piccolo’, a firma di Luigi Murciano, sulla giornata dedicata alla valorizzazione della villa romana detta ‘della liberta Peticia’ di Staranzano, promossa dall’assessorato comunale alla cultura.
Un particolare ringraziamento al Comune e alla Pro Loco di Staranzano, per l’ottima organizzazione, alle restauratrici di A.Re.Con per il contributo all’open-day presso gli scavi della villa romana e al trio strumentale ‘Ostia !’, composto da Flavio Zanuttini (tromba), Mirko Cisilino (tuba), Marco d’Orlando (batteria), che ha saputo magistralmente regalare un’ulteriore nota di colore e di cultura a questo appuntamento, auspicabilmente primo di una serie virtuosa.
Sabato 24 giugno alle ore 18:00, si è tenuta l’inaugurazione della mostra Percorsi di pietra – Verso il museo archeologico di Farra d’Isonzo presso il Museo di Documentazione della Civiltà Contadina Friulana di Farra d’Isonzo.
Dopo una prima presentazione del progetto da parte di Piera Mauchigna, vicepresidente dell’associazione Lacus Timavi , han fatto seguito il benvenuto da parte dell’Amministrazione Comunale di Farra, nella persona del sindaco Stefano Turchetto, e l’intervento del Consigliere Regionale Diego Bernardis, presidente della V Commissione Cultura.
La professoressa Fulvia Mainardis, docente di storia romana dell’Università degli Studi di Trieste che ha amabilmente intrattenuto i presenti con un dettagliato quadro storico sull’importanza del ponte romano che, nei pressi della Mainizza, attraversava il fiume Isonzo e che è stato teatro di numerose vicende d’armi e non solo, nel corso della sua bimillenaria storia.
Nel rappresentare l’Amministrazione Comunale di Farra d’Isonzo, il sindaco Turchetto ha sottolineato come la valorizzazione di questo patrimonio culturale sia stata resa possibile grazie ai bandi di ripartenza Cultura e Sport della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, auspicando che questa mostra rappresenti il primo passo verso la creazione di un museo archeologico nel comune di Farra d’Isonzo.
Vi è poi stato un intermezzo musicale del Coro dei bambini, partecipanti al Music Summer Camp di Farra d’Isonzo, a cura dell’Accademia lirica Santa Croce, sotto la guida del MºMassimiliano Svab e diretti dal MºAlessandro Svab, che ha allietato una sala gremita del pubblico intervenuto per questa speciale occasione.
Ha fatto seguito la proiezione di un video illustrativo sui passaggi per il recupero e la musealizzazone dei reperti lapidei che sono ospitati al piano terra del Museo della Civiltà Contadina Friulana, per poi portare i presenti nella sede vera e propria della mostra dove la professoressa Mainardis e il comitato scientifico dell’associazione culturale Lacus Timavi di Monfalcone, composto dalle archeologhe Paola Maggi, Renata Merlatti e Gabriella Petrucci, hanno approfondito la storia degli elementi esposti in mostra e del ponte romano. In tal senso vi è stato anche l’intervento del presidente dell’associazione culturale Lacus Timavi di Monfalcone Andrea Fasolo, coordinatore tecnico di progetto, realizzata in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli-Venezia Giulia, con la Fondazione Aquileia e che gode del patrocinio dell’Università degli Studi di Trieste.
Nell’ambito della manifestazione FISH VERY GOOD 2023, che si terrà a Marano Lagunare il 26, 27 e 28 maggio, segnaliamo che sabato 27, alle ore 16.00, presso la Pescaria Vecia, l’archeozoologa Gabriella Petrucci terrà la conferenza dal titolo “Pesci e molluschi dal mare di 2000 anni fa. Lo sfruttamento delle risorse marine nell’alto Adriatico in età romana”.
Presso il MuLa – Museo Archeologico della Laguna di Marano, l’associazione ha allestito un ambiente riproponendo alcuni pannelli della mostra ‘Un mare di Risorse‘, che saranno illustrati ai visitatori.
Qui, il programma completo della manifestazione, sulle tre giornate.
Sabato 17 dicembre alle ore 10.00 presso la Sala Peres del Comune di Staranzano è stato presentato il progetto “E-VILLAE”, proposto dall’Ufficio Cultura del Comune a cura dell’Assessora Roberta Russi e finanziato da Regione Friuli Venezia Giulia, a valere su un pregresso bando cultura.
All’idea iniziale hanno aderito anche la Pro Loco di Staranzano e, in qualità di co-finanziatori, la Società Friulana di Archeologia odv, il Gruppo Area di Ricerca Dobialab e l’associazione culturale Lacus Timavi di Monfalcone.
Si tratta di un’iniziativa multidisciplinare, volta a valorizzare e riqualificare, la villa romana detta ‘della liberta Peticia’ di Staranzano e a far scoprire tutti gli insediamenti abitativi dell’età romana tra Timavo e Isonzo, prevalentemente dislocati lungo la via che collegava Aquileia con l’antica Tergeste.
A seguito di un’analisi preliminare della villa romana, si è deciso di procedere con un restauro conservativo dell’unico vano mosaicato oggi visibile, a cura degli esperti restauratori della ditta A.Re.Con., cha hanno provveduto a ripulire e ripristinare il pavimento musivo, ripristinandone le lacune e trattandolo infine con uno strato di polimeri protettivi.
Ogni fase del restauro è stata seguita e documentata dai videomaker e artisti del Gruppo Area di Ricerca DobiaLab, mediante la realizzazione di un video decisamente emozionale, finalizzato a far conoscere il certosino impegno alla base dell’operazione di conservazione del bene.
Si è inoltre deciso di procedere anche con un’indagine geofisica 3D dell’area della villa, avvalendosi del supporto dei tecnici di Esplora, spin-off accademico dell’Università degli Studi di Trieste.
Mediante l’impiego di un georadar, sono state scansionate le parti ancora inesplorate dell’insediamento, rilevando delle strutture murarie sepolte e non ancora note che hanno altresì permesso univocamente di definire l’orientamento della villa rispetto al primigenio contesto abitativo.
L’indagine storica e archivistica è stata affidata all’archeologa Renata Merlatti che, assieme alla collega archeologa Gabriella Petrucci, oltre a rinvenire importanti testimonianze sulle prime indagini risalenti agli anni ‘50, tra cui scambi epistolari tra specialisti del tempo e quaderni di scavo, ha ridefinito i contenuti dei pannelli informativi posti in prossimità del complesso oggi musealizzato della villa romana, ripensandoli per un approccio più intuitivo e incentrato sulla fruibilità dell’informazione.
L’accesso ai materiali di studio e agli archivi fotografici è stato reso possibile grazie al prezioso partenariato della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia e del Consorzio Culturale del Monfalconese – Ecomuseo Territori.
Tutte le fasi d’indagine e di studio, la storia del culto della Bona Dea, cui era dedicato un sacello rinvenuto negli scavi della villa, i video relativi al restauro e all’indagine georadar e la mappatura delle evidenze abitative d’epoca classica sono visibili nel sito web dedicato www.e-villae.it.
Questo progetto ha dunque inteso puntare sulla riscoperta di un’importante testimonianza del passato, posta in correlazione con quanto oggi scoperto del contesto d’età romana, in un connubio tra l’applicazione di modernissime tecnologie alle pazienti fasi di studio archivistico e di restauro, nell’auspicio che tutto ciò possa rappresentare un primo passo verso nuove indagini volte alla scoperta del territorio e delle sfaccettature del suo interessante passato.
Da venerdì 12 agosto, presso il MuLa – Museo Archeologico della Laguna di Marano, sarà possibile visitare la mostra a ingresso libero “Regolazioni per li Pescattori – la pesca fra ‘400 e ‘700 nelle lagune di Marano e Grado, regole e privilegi”. La mostra, voluta dal Comune di Marano Lagunare in collaborazione con il MuLa – Museo Archeologico della Laguna di Marano, la Soprintendenza archivistica del Friuli Venezia Giulia e l’associazione culturale Lacus Timavi, affronta il secolare problema -ancora non completamente risolto- dei confini lagunari tra Marano e Grado, illustrando regole e privilegi per i pescatori e commercianti (Statuto dei pescatori e lettere ducali del doge di Venezia).
La curatrice, l’archivista storica Sabrina Valent, per allestirla ha selezionato una serie di documenti provenienti dall’archivio storico di Marano Lagunare.
Tra questi, la sentenza 14 ottobre 1452 del Consiglio dei Dieci di Venezia e la cosiddetta Terminazione Capello: un’ampia sentenza, tracciata su un’imponente pergamena, che prende il nome dal celebre magistrato veneziano che la emanò, insieme al Senato, il 29 ottobre 1604 e che riprende e integra la precedente.
A completare il quadro sono esposti alcuni capitoli estratti dal trattato 11 aprile 1753 tra Venezia e Austria inerenti ancora la divisione e l’uso delle medesime acque lagunari.
Si possono ammirare inoltre: il primo Statuto dei pescatori di Marano risalente al 1769 che regolava in modo sistematico la vita nella Comunità e l’attività della pesca, alcune lettere ducali (cinque/seicentesche) inerenti controversie tra gli abitanti e i soldati veneziani presenti sul territorio, privilegi ed esenzioni indirizzate a pescatori e commercianti e, infine, un interessante proclama a stampa, datato 1670, del doge di Venezia in materia di commercio del pesce, dazi e contrabbando.
L’associazione culturale Lacus Timavi contribuisce a questa interessante iniziativa sia in virtù della perdurante collaborazione con il MuLa, sia mettendo a disposizione uno storico espositore un tempo in uso al Museo Archeologico Nazionale di Aquileia.
Mercoledì 10 agosto, in occasione della festa triennale dedicata alla Beata Vergine della Salute di Marano, sarà presentato a il Dizionario di toponomastica della laguna di Marano Lagunare, a cura di Maria Teresa Corso, studiosa e ricercatrice della storia, dei costumi e delle tradizioni della comunità maranese.
La presentazione si inserisce nel corollario al concerto del pianista Paolo Zentilin, con inizio alle ore 20.30 in Piazza Frangipane a Marano Lagunare, quando sarà presentato l’album dedicato a Giustini.
La festa triennale dedicata alla Beata Vergine della Salute, le cui radici si fondono con l’omonima festa di Venezia da cui, nei secoli XVII e XVIII si è propagata la devozione nei territori della Repubblica.
A causa delle innumerevoli epidemie che interessarono la cittadina -una delle quali indusse l’abbattimento della cinta muraria per evitare ristagni d’aria malsana- la fede mariana attecchì particolarmente e oggi questa festa rappresenta un partecipato momento di ritrovo della comunità e di perpetuazione della tradizione.
Si sono da poco conluse le indagini geofisiche 3D per l’individuazione di strutture sepolte presso la villa romana della Liberta Peticia di Staranzano in seno al progetto E-Villae, promosso per volontà dell’Assessorato alla Cultura del Comune e volto a valorizzare la villa stessa, il suo quadro territoriale e a far conoscere l’articolato contesto abitativo antico del monfalconese.
Grazie all’operato di Esplora, Spin-Off accademico dell’ Università degli Studi di Trieste, si sono condotte alcune indagini georadar GPR (Ground Penetrating Radar) in prossimità delle strutture già note della villa.
Il metodo d’indagine si basa sul principio della propagazione di impulsi elettromagnetici nei materiali e sulla loro riflessione in corrispondenza delle superfici di discontinuità dovute a variazioni di permittività dei materiali investigati….e i risultati non sono mancati!
Per conoscere ogni sviluppo del progetto, vi invitiamo a seguire il nostro sito web, il social dedicato e il sito web del progetto, www.e-villae.it, che sarà via via implementato non solo con i risultati delle indagini, ma con un racconto esaustivo sulle stesse e sugli aspetti caratterizzanti il mondo antico locale.
Nell’ambito del progetto culturale E-Villae il Gertrude Quintet si esibirà presso la villa romana della liberta Peticia, a Staranzano.
A partire dalle ore 20.30, Clarissa Durizzotto al clarinetto, Paolo Pascolo ai flauti, Gabriele Cancelli alla tromba, Mirko Cisilino al trombone e Marin O’Laughlin alla tuba saluteranno l’inizio dell’estate dal magico contesto musealizzato e bucolico dell’antica villa, in quet’evento organizzato da DobiaLab, partner di progetto.
Un modo in più per conoscere non solo questo progetto di valorizzazione di un importante lascito del passato, ma anche per godere dei virtuosismi di un quintetto d’assoluta ecellenza nel panorama musicale contemporaneo.
Il progetto E-Villae è un progetto culturale dell’assessorato della Cultura del Comune di Staranzano e si pone come obiettivo principe la valorizzazione del sito archeologico della Villa Romana della Liberta Peticia, attraverso il ripristino del sito, il restauro del mosaico musivo, la ristrutturazione della cartellonistica stradale ed indicativa, l’indagine georadar locale e la realizzazione del sito web dedicato.
Questo progetto è stato realizzato grazie al contributo della Regione FVG e alle partnerships della Soprintendenza dei Beni Culturali del FVG, CCM Consorzio Culturale del Monfalconese, DobbiaLab – Gruppo Area di Ricerca, SFA Società Archeologica Friulana; Lacus Timavi; Pro Loco di Staranzano.
Per chi arriva in auto, si consiglia di utilizzare il parcheggio del cimitero di Staranzano in via De Amicis, situato a 100metri dalla Villa
La presentazione di questa guida atipica ed esaustiva su Monfalcone e sull’ampio comparto territoriale compreso tra i fiumi Timavo e Isonzo sarà curata da Luca Geroni, esperto in Storia dell’arte, alla presenza delle archeologhe Paola Maggi, Renata Merlatti e Gabriella Petrucci, curatrici della pubblicazione.
È previsto un saluto da parte della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia.
Il libro illustra in 81 tappe e tramite 28 ‘oggetti parlanti’ la ricca e variegata eredità storica, archeologica e artistica del territorio, poeticamente ritratto nelle sue sfumature più significative negli scatti dell’associazione Obbiettivo Immagine.
Per conoscere il supporto web relativo alla pubblicazione cartacea: www.sottomonfalcone.it
Questa guida atipica ed esaustiva su Monfalcone e sull’ampio comparto territoriale compreso tra i fiumi Timavo e Isonzo, nata da un progetto dell’associazione Lacus Timavi e finanziato da Regione FVG, sarà presentata da Martina Fullone della Casa editrice Nuova Vita Activa di Trieste.
Saranno presenti le archeologhe Paola Maggi, Renata Merlatti, Gabriella Petrucci, curatrici della pubblicazione e Paola Ventura, Funzionario Archeologo, Responsabile Area Patrimonio archeologico della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia.
Il libro illustra in 81 tappe e tramite 28 ‘oggetti parlanti’ la ricca e variegata eredità storica, archeologica e artistica, in una cornice paesaggistica che contempla anche lo spettacolo naturalistico offerto dalle falesie di Duino che, con il Castello dei Torre e Tasso, rappresentano uno dei più affascinanti angoli d’Italia.
L’accesso in sala (70 posti disponibili) è vincolato dalle vigenti normative e prevede l’esibizione del Green Pass.
Correva l’anno 303 d.C. quando nell’Impero romano si decise di preservare la tradizione religiosa nella sua forma più ortodossa mediante una revoca dei diritti dei cristiani, attuata tramite una serie di editti promanati dai tetrarchi: il forte desiderio di Diocleziano di ergersi come difensore delle istituzioni romane e della tradizione religiosa per restituire all’Impero l’aura della gloria trascorsa ne fece un accanito persecutore dei cristiani.
Il giorno 7 del mese di ottobre dell’anno successivo, secondo una tradizione consolidata, Giustina da Padova fu fermata dai soldati dell’Imperatore in prossimità del Pontecorvo -sito in prossimità della porta patavina cinquecentesca dedicata a Bartolomeo d’Alviano- per via della sua confessione cristiana. Rifiutando l’abiura in favore dei culti pagani, fu prontamente condannata a morte e martirizzata.
Sulla tomba di Santa Giustina fu fondato già nel VI secolo un primo santuario e oggi le sue spoglie riposano sotto l’altare maggiore della basilica padovana a lei dedicata.
Il culto della Santa s’ammantò di ulteriore, importante significato per la cristianità quando il 7 ottobre 1571 -giorno della festa a lei dedicata in memoria del martirio- la flotta navale della Lega Santa, capitanata da Don Giovanni d’Austria, sconfisse in un’epica battaglia navale la flotta ottomana, nel tentativo di contrastare l’espansione della Sublime Porta in un Mediterraneo che però, per via della recente scoperta delle Americhe, stava vedendo progressivamente erosa la sua centralità nei grandi traffici e commerci marittimi.
Questo accadeva esattamente 450 anni or sono.
La Lega Santa era stata voluta da papa Pio V come mobilitazione dei sovrani cristiani, chiamati a difendere militarmente la città veneziana di Famagosta, sita sull’isola di Cipro e posta sotto attacco ottomano.
La Serenissima e la Spagna di Filippo II, tradizionalmente poste su piani antitetici, risposero immediatamente all’appello, cui via via si aggiunsero le repubbliche di Genova e Lucca, i ducati di Urbino, Parma, Mantova, Lucca, Ferrara e Savoia, il Granducato di Toscana e i Cavalieri di Malta.
Lo sforzo militare fu supportato anche dall’avanguardia tecnica schierata dalla coalizione cristiana che, in mare, prevalse sull’avversario.
Molte città di mare sotto l’egida veneziana contribuirono allo sforzo militare in vario modo: tra queste, Capodistria, che inviò alla battaglia delle Curzolari una galea denominata ‘Liona con Mazza’, comandata dal conte Gian Domenico Tacco, in qualità di sopracomito.
È comprovato, anche a seguito degli accurati studi del professore capodistriano Giuseppe Vatova condotti sui libri della Cancelleria del Sindacato de’ Consigli , che la cosiddetta ‘Colonna di Santa Giustina’ del 1572, collocata dall’anno 1934 in piazzale Carpaccio a Capodistria, risulti essere il monumento eretto a ricordo della partecipazione alla battaglia delle Curzolari della città, festeggiata annualmente con solenne cerimonia religiosa sino all’ anno 1735.
Nell’epigrafe si può ancora leggere
Ad Andrea Giustinian che, pretore in anno sommamente glorioso per la vittoria sui Turchi nel Golfo Ambracio, detta delle Curzolari, come si faccia e a vincere sé stesso e a ben capitanare gli altri, ai Giustinopolitani con l’esempio suo proprio insegna
La statua collocata alla sommità della colonna è probabilmente posta in correlazione con la casata veneziana dei Giustiniani.
Il fanale della ‘Liona con Mazza’ è visibile oggi presso l’ antisala dedicata al collezionista triestino Giuseppe Caprin, presso il Castello di San Giusto, a Trieste.
A Ronchi dei Legionari, dall’ 1 al 3 ottobre, è prevista una rassegna di tre giorni dedicata alla scoperta dell’eredità archeologica locale.
L’iniziativa, denominata ‘Antiche emozioni. Per un’archeologia del territorio’, inaugura venerdì 1 ottobre, alle ore 18 presso l’Auditorium Comunale, una conferenza denominata ‘Le ville romane del Lacus Timavi Occidentale’, a cura di Paola Ventura, funzionario archeologo SABAP FVG e Valentina Degrassi di Archeotest s.r.l.. Sabato 2 ottobre, alle ore 10, si terrà invece una visita guidata alla Villa romana e all’Antiquarium presso il sito archologico di vi a Raparoni, a cura delle archeologhe Paola Maggi e Gabriella Petrucci. Domenica 3 ottobre, sempre con inizio alle ore 10, la visita al sito archeologico di via Raparoni sarà ripetuta.
I posti sono limitati e si consigli di prenotare alla mail biblioteca@comuneronchi.it o al telefono ( e whtastapp) 3312313488, dalle ore 10 alle ore 12, dal lunedì al sabato.
Per partecipare è richiesto il GreenPass.
Qui sotto, l’articolo sul Piccolo del 29 settembre, a firma di Luca Perrino.
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