Per il MuLa – Museo Archeologico della laguna di Marano si prospetta un futuro estremamente interessante, stante l’ipotizzato cambio di sede, dall’attuale biblioteca al centrale e prestigioso Palazzo dei Provveditori, nel cuore della suggestiva Marano Lagunare.
Qui sotto, l’articolo a firma di Monika Pascolo, comparso su ‘La Vita Cattolica‘ del primo settembre 2021.
…naturalmente con un grandissimo ringraziamento a tutto il pubblico accorso durante il mese e mezzo d’apertura che, con circa 1800 presenze, ha gratificato il nostro intento di proporre uno spaccato decisamente policromo sui vissuti che il mare e l’uomo hanno incrociato negli ultimi venti secoli, tra testimonianze, tradizione e uno sguardo al contemporaneo…
…e con un altrettanto sentito ringraziamento a tutte le persone che si sono impegnate con professionalità, dedizione ma soprattutto con il cuore a questo piccolo grande viaggio tra i flutti del divenire, nell’auspicio che il futuro possa ancora riservare qualche sorpresa…
Ricordiamo altresì che la mostra fotografica itinerante ‘Con il mare negli occhi‘, facente parte del progetto, è visitabile presso il complesso delle saline di Sicciole (Slo) fino al 15 settembre, per poi esser riallestita prima ad Aquileia e poi a Udine, nel corso dell’autunno.
Per sabato 14 agosto è stata organizzata una serata conclusiva dedicata alla tradizione musicale gradese, a conclusione della mostra archeologica ed etnografica Un mare di risorse, che vedrà il 15 agosto ultima giornata di regolare apertura.
A partire dalle ore 21, nello spazio esterno antistante la Casa della Musica di piazza Biagio Marin 2, sede della mostra, si terrà una rassegna di canti tradizionali gradesi proposta dalla sezione maschile della Società Corale-Orchestrale Santa Cecilia di Grado diretta dal maestro Annello Boemo e accompagnata dall’organista Ivan Bianchi , volta a celebrare uno degli aspetti più caratteristici della cultura locale e a ricordare la figura di Giuseppe Marchesan, conosciuto anche come Pino Sima, corista e apprezzato interprete di Biagio Marin, il cui ricordo sarà affidato alle parole dell’amico e maestro Giovanni Marcolini.
L’accesso al momento canoro è gratuito e la mostra sarà comunque visitabile nei consueti orari, dalle 19 alle 22:30, a tutti coloro i quali sono muniti di Green Pass, come da disposizioni governative.
L’evento si inserisce nel progetto #storytellersww1 – Terra senza vincitori curato dalla Pro Loco Fogliano Redipuglia che vuole continuare nell’obiettivo di portare il grande pubblico italiano e straniero a (ri)scoprire e analizzare criticamente i mutamenti storico, sociali, culturali e politici portati dalla Prima Guerra Mondiale partendo dall’esperienza delle persone.
La mostra archeologica ed etnografica ‘Un mare di risorse. Lo sfruttamento dell’ambiente marino nell’Alto Adriatico tra archeologia ed etnografia‘ è visitabile con un approfondimento guidato a cura della dott.ssa Paola Maggi, archeologa e responsabile scientifica del progetto. Alla visita guidata parteciperanno, per illustrare la sezione archivistica e la parte sul casone, anche Sabrina Valent e Maria Teresa Corso.
Le visite guidate gratuite si terranno mercoledì 11 agosto, alle ore 19:30, 20:30 e 21:30, presso la Casa della Musica, di piazza Biagio Marin, 2, a Grado.
Per potervi partecipare, è necessario prenotarsi scrivendo a info@lacustimavi.it o contattando il numero 328 205 62 48 (anche Whatsapp).
Per poter accedere alla sede espositiva, come da recenti disposizioni governative, è necessario munirsi di Green Pass.
La mostra fotografica ‘Con il mare negli occhi’, proposta in seno al progetto Un mare di risorse e organizzata dall’associazione Obbiettivo Immagine di Gradisca, sarà visitabile fino al 25 agosto presso una location davvero suggestiva e rappresentativa del rapporto tra l’uomo e il mare: le saline di Sicciole.
Site nel comune di Pirano (Slovenia), in prossimità della foce del fiume Dragogna, le saline di Sicciole rappresentano uno dei punti più suggestivi nel panorama costiero istriano, proprio per via della loro insistenza sul delta del fiume e del lunghissimo periodo di attività.
Note sin dall’età romana, il loro prezioso prodotto è stato estratto sia ai tempi della Repubblica di Venezia, sia a quelli absburgici, per giungere ai giorni nostri con il noto sale di Pirano.
La mostra, ad ingresso libero è visitabile a Sečovlje / Sicciole (SLO) Muzej Solinarstva
Parecag 29 dal 23/7 – 25/8 2021
L’articolo comparso sul quotidiano Il Piccolo, a firma di Alex Pessotto, sulla nostra mostra di Grado, visitabile ogni giorno fino al 15 agosto, dalle 19 alle 22.30 (ingresso libero) presso la Casa della Musica -Piazza Biagio Marin, 2.
Visitando i tre piani espositivi della Casa della Musica di Grado, ove reperti archeologici e manufatti antichi dal I secolo a.C. in poi sono affiancati a beni etnografici risalenti a tempi recenti, è possibile identificarne elementi di continuità e specificità e tratti condivisi tra realtà limitrofe e trovare risposta a domande ai tratti accumunanti della pesca di ieri e di oggi.
Come si allevano pesci e molluschi? Quali ulteriori usi hanno questi ultimi, oltre a quello alimentare? Come è cambiata l’alimentazione basata sui prodotti del pescato? Qual è la valenza simbolica degli organismi marini? Com’è il mestiere del pescatore? Questi sono solo alcuni dei quesiti che la mostra può soddisfare, accompagnando il visitatore in un continuum di emozioni e scoperte.
L’itinerario di visita propone difatti testimonianze di vario genere e di significativa rilevanza provenienti dagli scavi di alcune delle ville romane costiere e del centro storico di Trieste, dal relitto della nave da pesca e mercantile battezzata Iulia Felix rinvenuto al largo di Grado alla zona di Aquileia.
Sono esposti alcuni modellini di imbarcazioni sia antiche che moderne provenienti da vari musei tra cui quello etnografico di Ljubljana e delle immagini votive marinare provenienti dal museo del mare di Pirano/Piran.
Al terzo piano sono esposti alcuni documenti provenienti dall’archivio storico comunale di Marano Lagunare, risalenti al periodo della dominazione di Venezia che raccontano storie di pesca e pescatori, di dispute tra Grado e Marano e di regolamenti della pesca in laguna, oltre a fornirci interessanti toponimi lagunari.
Infine, di grande suggestione, è la ricostruzione dell’interno del cason, la tipica abitazione dei pescatori di laguna.
La visita si conclude al terzo piano, con al proiezione di alcune immagini storiche provenienti da diverse collezioni e quella di un documentario sulla vita nella laguna di Grado, sulle tradizioni pescherecce e sul divenire delle stesse, in un racconto che parte da Aquileia romana e giunge sino al contemporaneo.
La mostra sarà visitabile tutti i giorni, dalle 19:00 alle 22:30, presso la Casa della Musica di Grado. Per maggiori informazioni: https://bit.ly/3ArRC2F.
Venerdì 2 luglio 2021, presso la Casa della Musica, nel centro storico di Grado [Piazza Biagio Marin,2], sarà inaugurata alle ore 19.00 la mostra archeologica ed etnografica Un mare di risorse. Storie di pesca e pescatori nell’Alto Adriatico dall’età romana al Novecento, che sarà visitabile fino al 15 agosto 2021 tutti i giorni con orario 19.00-22.30.
Il Progetto
Il progetto da cui nasce l’iniziativa è incentrato sul tema della pesca e delle altre forme di sfruttamento delle risorse marine dall’antichità ai giorni nostri. L’intento è quello di valorizzare e divulgare il patrimonio delle conoscenze, dei saperi e delle tradizioni legate a questo tema nell’area adriatica nordorientale mettendone in evidenza specificità, continuità e tratti condivisi tra realtà limitrofe.
La mostra intende far immergere il visitatore nel mondo della pesca e dei suoi valori negli ultimi duemila anni, in un continuo viaggio tra passato e presente. Il racconto si focalizza sull’area nordadriatica, dalle Lagune di Marano e di Grado a Pirano, caratterizzata da una grande varietà di habitat e di paesaggi.
L’itinerario di visita illustra la pesca e le altre forme di utilizzo delle risorse marine del nostro mare in epoca romana e medievale mediante l’esposizione, da un lato di reperti archeologici (resti di pesci e molluschi rinvenuti negli scavi, strumenti, contenitori…) che ne danno testimonianza diretta, dall’altro di manufatti antichi che documentano iconograficamente gli aspetti legati a quest’attività (mosaici, oggetti d’uso comune e oggetti preziosi quali gemme e ambre). Al contempo le medesime tematiche vengono trattate anche per l’età moderna e contemporanea tramite la presentazione di beni etnografici rappresentati da strumenti, oggetti, fotografie; in questo caso costituiscono una delle “voci narranti”anche alcuni interessanti documenti appartenenti all’Archivio Storico del Comune di Marano Lagunare.
Nel corso dei millenni le tecniche di pesca sono divenute via via più elaborate anche grazie alla realizzazione di strumenti più efficienti, mantenendo tuttavia una forte aderenza ai caratteri della tradizione. Oggi come ieri, cosa e con quali metodi si pesca? Come si allevano pesci e molluschi? Quali altri usi hanno questi ultimi, oltre a quello alimentare? Come è cambiata l’alimentazione basata sui prodotti del pescato? Qual è la valenza simbolica degli organismi marini? Com’è il mestiere del pescatore? Molte sono le domande a cui le varie testimonianze presentate nella mostra contribuiscono a dare risposta.
L’obiettivo è quello di valorizzare e far conoscere al pubblico un aspetto importante dell’economia del territorio altoadriatico approfondendo tutte le sue molteplici espressioni, implicazioni, prassi, saperi e seguendone le trasformazioni avvenute dall’antichità ai giorni nostri tra tradizione e innovazione.
L’esposizione, a cura di Paola Maggi, Renata Merlatti e Gabriella Petrucci, è stata realizzata grazie alla collaborazione del Comune di Grado, della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia, della Direzione Regionale Musei del Friuli Venezia Giulia, della Soprintendenza Archivistica del Friuli Venezia Giulia, del Comune di Marano Lagunare e di numerosi enti museali della regione e della Slovenia che hanno prestato beni – per lo più inediti – provenienti dalle loro collezioni: il Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, il Museo Nazionale di Archeologia Subacquea di Grado, il Civico Museo d’Antichità J.J. Winckelmann di Trieste, il Civico Museo del Mare di Trieste, il Museo del mare “Sergej Mašera” di Pirano, lo Slovenski Etnografski Muzej di Lubiana, il Museo della Pesca del Litorale triestino di Santa Croce (TS), il Museo Archeologico della Laguna di Marano, l’Antiquarium della villa romana di Ronchi dei Legionari, l’Associazione Archeosub di Marano.
Sabato 26 giugno 2021, alle ore 20.30, nella Casa della Cultura A. Sirk di Santa Croce, sarà inaugurata la mostra fotografica itinerante “Con il mare negli occhi. Immagini di vita, luoghi e saperi dell’Alto Adriatico”, che sarà qui ospitata fino al 18 luglio 2021.
La mostra, che nel periodo tra giugno e ottobre 2021 avrà come tappe Pirano, Aquileia e Udine, è curata dall’Associazione Obbiettivo Immagine di Gradisca d’Isonzo ed è organizzata nell’ambito del progetto “Un mare di risorse. Lo sfruttamento dell’ambiente marino nell’Alto Adriatico tra archeologia ed etnografia”, promosso dall’Associazione Culturale Lacus Timavi di Monfalcone in collaborazione con le archeologhe Paola Maggi, Renata Merlatti e Gabriella Petrucci, e finanziato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia (Iniziative progettuali finalizzate alla promozione della cultura etnografica 2019) con il cofinanziamento del Comune di Grado.
Orario della mostra: sabato e domenica 11.00-13.00 e 19.00-21.00
La Regione Friuli Venezia Giulia assegna al Comune di Staranzano un finanziamento di 20 mila euro, a valere sul recente bando per la valorizzazione del patrimonio storico ed etnografico regionale, con la finalità di valorizzare la locale villa romana della Liberta Peticia.
L’Assessore alla cultura Roberta Russi ha coinvolto la nostra associazione tra i partenariati di progetto, in cordata con altri prestigiosi Enti ed associazioni locali, con la finalità di contribuire a far riemergere con strumenti contemporanei la storia quasi bimillenaria di quest’insediamento abitativo.
L’associazione si è già occupata nel recente passato di valorizzazione del sto archeologico, in seno al progetto ‘SottoMonfalcone. Storia, archeologia e paesaggio nel territorio tra il Timavo e l’Isonzo’, da poco concluso (a questo link, l’articolo relativo).
Per un approfondimento, vi proponiamo qui sotto l’articolo relativo comparso su ‘il Piccolo’ di oggi, a firma di Ciro Vitiello.
Vi proponiamo l’articolo comparso sul Piccolo, a firma di Laura Blasich, sull’inaugurazione della mostra fotografica permanente “Monfalcone nostra. Una storia che si perde nel tempo”, visitabile nell’atrio del Municipio di Monfalcone durante gli orari di apertura del palazzo.
La mostra, curata da Flavio Snidero, vicepresidente di Obbiettivo Immagine e autore di alcune delle fotografie esposte, ripropone scatti realizzati in seno al progetto SottoMonfalcone e racconta oltre venti secoli di storia cittadina.
L’associazione culturale Lacus Timavi ha il piacere di invitarvi alla presentazione del libro “SottoMonfalcone. Alla scoperta della città e del territorio tra Timavo e Isonzo”, a cura di Paola Maggi, Renata Merlatti e Gabriella Petrucci e con le foto dei fotoamatori dell’associazione Obbiettivo Immagine di Gradisca d’Isonzo, che avrà luogo il giorno 23 settembre alle ore 19.00 a Monfalcone presso la Sala Consiliare (ingresso dalle ore 18.30).
L’evento si terrà nell’ambito del Festival letterario Geografie, organizzato dal Comune di Monfalcone, il cui programma completo è consultabile alla pagina web dedicata https://geografiemonfalcone.it/. L’accesso alla sala è a numero limitato.
Siamo felici di presentarvi il nuovo sito del MuLa | Museo Archeologico della Laguna di Marano, da noi realizzato a seguito dell’intesa sottoscritta con il Comune di Marano Lagunare con la finalità di valorizzare il patrimonio archeologico e storico relativo all’area lagunare più occidentale del Friuli Venezia Giulia.
Il Museo Archeologico della Laguna di Marano è un piccolo scrigno di testimonianze archeologiche che, nel corso del tempo, si è via via organizzato sempre meglio per farle conoscere ad un’amplia platea di pubblico.
L’associazione culturale Lacus Timavi ha iniziato la sua collaborazione col Museo nel 2018, con il ciclo d’incontri denominato ‘Il Senso della Scoperta‘, volto a far conoscere quanto il mare abbia restituito e continui ancora a custodire, tratteggiando una panoramica completa ed avvincente sull’archeologia locale.
Oggi, questa collaborazione si arricchisce di un nuovo strumento, grazie al quale il racconto sarà approfondito e si veicoleranno ulteriori, nuove iniziative atte a far conoscere il territorio di Marano Lagunare, le sue ricchezze paesaggistiche e la sua storia.
Buona..navigazione!
Il progetto è realizzato con la supervisione di Paola Maggi, conservatrice del Museo Archeologico della Laguna di Marano e con la collaborazione del Club per l’UNESCO di Udine.
Qui sotto sono riportati gli orari in vigore sino al 13 settembre 2020. LUNEDÌ | chiuso MARTEDÌ | 09.00 – 12.30 MERCOLEDÌ | 15.00 – 19.00 GIOVEDÌ | chiuso
VENERDÌ | 09.00 – 12.30 SABATO | 15.00 – 18.30 e 20.00 – 22.00 DOMENICA E FESTIVI | 15 – 18.30
Le visite guidate gratuite sono previste ogni ultima domenica del mese, solo su prenotazione al numero (+39) 348 784 97 38.
Visite fuori orario sono possibili per gruppi o scolaresche previa richiesta da inoltrare via e-mail almeno una settimana prima della data prescelta, all’indirizzo museolaguna@comune.maranolagunare.ud.it
Sabato 30 maggio, alle ore 11, si inaugura presso il Museo della Cantieristica di Monfalcone la mostra fotografica ‘Una Storia per Immagini’, arricchita dalla sezione ‘Storie nella Storia’, dedicata alla spada medievale di Monfalcone e all’imbarcazione romana rinvenuta nei primi anni ’70 durante uno scavo condotto a breve distanza dalle Terme Romane.
Dopo un lungo periodo di interruzione imposto dai noti accadimenti pandemici, la mostra fotografica itinerante ‘Una Storia per Immagini – Viaggio nel tempo e nei luoghi tra Timavo e Isonzo‘, curata dall’Associazione Obbiettivo Immagine di Gradisca, è finalmente visitabile presso il Museo della Cantieristica di Monfalcone, da venerdì 22 maggio a domenica 28 giugno 2020. L’inaugurazione è prevista per sabato 30 maggio, alle ore 11.00.
È inoltre predisposta un’ulteriore sezione espositiva , curata dalle archeologhe Paola Maggi, Renata Merlatti e Gabriella Petrucci e realizzata grazie alla proficua collaborazione tra il Comune di Monfalcone e la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia, ove il pubblico potrà per la prima volta ammirare dal vivo la spada quattrocentesca rinvenuta nel corso degli scavi archeologici condotti nell’area sotto il Municipio della città.
Il reperto è stato recentemente valorizzato da un attento e laborioso restauro condotto presso il Museo Archeologico Nazionale di Aquileia da Daniele Pasini, a seguito di un accordo fra la stessa Soprintendenza e il Polo Museale del Friuli Venezia Giulia.
Questi due enti hanno inoltre reso possibile l’esposizione -anche in tal caso in prima assoluta a Monfalcone- di una pannellatura dedicata alla straordinaria scoperta della ‘nave del Lisert‘, attualmente conservata al Museo di Aquileia ma non accessibile al pubblico.
Del relitto si potranno ammirare le splendide fotografie appositamente realizzate da Flavio Snidero che, assieme a immagini d’archivio, consentono di conoscere il contesto di rinvenimento e di apprezzare i particolari della tecnica costruttiva dell’imbarcazione.
#ripartiamosicuri: informazioni per l’accesso dei visitatori MuCa-Museo della CantieristicaVia del Mercato, 3 Panzano -34074 Monfalcone
VEN 10.00-18.00 (da lunedì 1 giugno, 10.00-19.00)
SAB 10.00-18.00 (da lunedì 1 giugno, 10.00-19.00)
DOM 10.00-18.00 (da lunedì 1 giugno, 10.00-19.00)
LUN 10.00-19.00
L’accesso sarà contingentato e regolato all’ingresso dal personale del museo che accompagnerà i visitatori per tutto il percorso di visita.
Gli accessi saranno consentiti ogni ora alle 10.00 – 11.00 – 12.00 – 13.00 – 14.00 – 15.00 – 16.00 – 17.00 e con l’orario estivo anche alle 18.00 per un massimo di 6 persone a cadenza oraria.
Per prenotazioni info@mucamonfalcone.it o 0481494901
All’interno del museo sarà consentita la presenza di un massimo di 12 visitatori scaglionati nelle fasce orarie previste.
Ricordiamo che anche al museo, così come in tutti i locali pubblici è obbligatorio l’utilizzo della mascherina.
foto archivio Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia e Flavio Snidero
si ringrazia Elia Snidero per la collaborazione
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