LA TABULA PEUTINGERIANA

anno 313 d.C.; dodici pergamene sul mondo conosciuto

Nota dal ‘500 col nome di Tabula Peutingeriana e ora conservata a Vienna col nome di Codex Vindobonensis 324, la Tabula Militaris Itineraria Theodosiana è l’unica carta stradale romana giunta sino a noi, anche se in copia medievale del XII secolo. Di autore e datazione incerta, s’ipotizza che l’originale romano possa essere stato compilato tra il III e IV secolo dopo Cristo, senza peraltro escludere aggiunte posteriori (VIII-IX secolo d.C.) o elementi più antichi, risalenti all’epoca augustea.

Costituita da dodici fogli di pergamena delle dimensioni, da uniti, di circa 680 cm di lunghezza e 35 di altezza, l’originale Tabula Militaris è una rappresentazione del mondo conosciuto e conquistato da Roma, che s’ estendeva dalle Colonne d’Ercole sino al più remoto Oriente.

una raffigurazione astratta del sistema viario

Nella mappa si possono riscontrare sorprendenti dettagli e mancanze, oltre che numerose abbreviazioni dal latino. Queste caratteristiche sono dovute sia alla presenza d’informazioni aggiunte nei secoli da diverse mani, che allo scopo stesso di questa rappresentazione cartografica. La finalità della carta itinerarium era infatti di raffigurare la rete stradale romana (che si stima estesa per oltre 200.000 km) e il suo sviluppo rappresentativo in senso longitudinale, in modo da essere contenuta in un unico rotolo, agevolmente trasportabile. Tale obiettivo comporta chiaramente una notevole deformazione delle terre illustrate, che finiscono per assumere una posizione diversa da quella reale rispetto ai punti cardinali. Bisogna inoltre aggiungere che i territori ritenuti più importanti occupano una superficie maggiore rispetto a quella reale: Roma è posta al centro della mappa e la penisola italiana – cuore dell’Impero – si estende su ben cinque segmenta (dal II al IV).

 qui sopra, la sezione ‘fonte Timavi’, raffigurante l’alto Adriatico, con Aquileia e la zona dell’antico lacus

 

moltitudine d’indicazioni

Trattandosi di una carta stradale e non di una carta geografica di tipo fisico, caratteristiche come mari, catene montuose, grandi foreste e zone desertiche – che non sono rilevanti ai fini stradali – sono rese in maniera ridotta e schematica, seppur visivamente ben riconoscibili. Le strade appaiono dunque di corso rettilineo, mentre indicazioni scritte, ideogrammi o vignette segnalano le città, i centri termali, i punti di snodo viario e i centri di sosta per il cambio dei cavalli con annesse osterie. Tra le informazioni che il cartografo intendeva fornire al viaggiatore, quelle principali erano le esatte distanze tra un centro abitato e quello successivo, distanze espresse con unità di misura differenti secondo l’area geografica. Miglia romane oppure leghe per la Gallia, parasanghe per l’Oriente.

la storia del documento giunto sino a noi

Il documento giunto sino a noi, privo della parte estrema occidentale dell’impero – ossia di gran parte della Britannia e della Penisola Iberica – consiste in un rotolo di undici fogli di pergamena (o segmenta) cuciti tra loro. Gli studiosi ipotizzano che la parte mancante si sia usurata a causa del continuo srotolarsi della mappa. Secondo alcune fonti, la mappa fu rinvenuta nel 1494 nella biblioteca dei Benedettini di Reichenau e acquistata nel 1507 a Worms da Konrad Celtes, bibliotecario dell’imperatore Massimilano I. Che la rivendette a Konrad Peutinger, cancelliere di Augsburg, che nel 1511 chiese il privilegio imperiale per pubblicarla a stampa. Peutinger perì prima di riuscire a pubblicare la carta, che in seguito assunse il suo nome. Nel 1591, a Venezia, furono pubblicate le prove di stampa di Peutinger per opera dell’editore Martin Welser, col titolo ‘Fragmenta Tabulae antique’. In seguito l’umanista di Anversa Abramo Ortelio ne curò una riproduzione apparsa nel 1598. Ancora nel 1714, la Tabula era in possesso di Desiderio Peutinger, ultimo discendente di Konrad. Fu poi acquistata nel 1720 dal condottiero Eugenio di Savoia, per passare all’imperatore Carlo VI d’Asburgo e infine alla Biblioteca Nazionale Austriaca.

Occorre attendere il 1753 per vedere la pubblicazione della Tabula curata dell’editore viennese F. Christopher de Scheyb, sulla quale si baserà il minuzioso lavoro di Konrad Miller.

Nel 1863, per preservare al meglio il documento, tutte le undici pergamene furono separate in fogli singoli.

Nel 1888 il professore del Realgymnasium di Ravensburg pubblicò un fac-simile emendato dagli errori dell’esemplare settecentesco, aggiungendo il primo dei segmenti raffiguranti Penisola Iberica e Britannia. Nel 1916 Miller propose una riedizione della Tabula sulla base della quale lo storico Francesco Prontera ha curato nel 2003 un’edizione leggermente ingrandita e commentata.

La  Tabula Militaris Itineraria Theodosiana fa parte dell’Elenco delle Memorie del Mondo dell’UNESCO.

Peutingeriana;
la Tabula, sviluppata su una carta geografica contemporanea

 

tabula; lacus Timavi
aspetto originale dello stradario