Venerdì 2 luglio 2021, presso la Casa della Musica, nel centro storico di Grado [Piazza Biagio Marin,2], sarà inaugurata alle ore 19.00 la mostra archeologica ed etnografica Un mare di risorse. Storie di pesca e pescatori nell’Alto Adriatico dall’età romana al Novecento, che sarà visitabile fino al 15 agosto 2021 tutti i giorni con orario 19.00-22.30.
La mostra rappresenta l’evento principale del progetto Un mare di risorse. Lo sfruttamento dell’ambiente marino nell’Alto Adriatico tra archeologia ed etnografia, promosso dall’Associazione Culturale Lacus Timavi di Monfalcone con la collaborazione delle archeologhe Paola Maggi, Renata Merlatti e Gabriella Petrucci e finanziato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia (Iniziative progettuali finalizzate alla promozione della cultura etnografica 2019) con cofinanziamento del Comune di Grado.
Il Progetto
Il progetto da cui nasce l’iniziativa è incentrato sul tema della pesca e delle altre forme di sfruttamento delle risorse marine dall’antichità ai giorni nostri. L’intento è quello di valorizzare e divulgare il patrimonio delle conoscenze, dei saperi e delle tradizioni legate a questo tema nell’area adriatica nordorientale mettendone in evidenza specificità, continuità e tratti condivisi tra realtà limitrofe.
Partner del progetto sono vari enti e associazioni culturali: Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia, Direzione Regionale Musei del Friuli Venezia Giulia, Comune di Grado, Comune di Marano Lagunare, Comune di Aquileia, Museo del Mare “Sergej Mašera” di Pirano / Pomorski muzej “Sergej Mašera” Piran, Associazione Culturale Museo della pesca del litorale triestino – Santa Croce (Trieste) / Kulturno društvo Ribiški muzej tržaškega primorja – Križ (Trst), Associazione Obbiettivo Immagine di Gradisca d’Isonzo, Associazione Archeosub Marano Lagunare, Club per l’UNESCO di Udine,
La Mostra
La mostra intende far immergere il visitatore nel mondo della pesca e dei suoi valori negli ultimi duemila anni, in un continuo viaggio tra passato e presente. Il racconto si focalizza sull’area nordadriatica, dalle Lagune di Marano e di Grado a Pirano, caratterizzata da una grande varietà di habitat e di paesaggi.
L’itinerario di visita illustra la pesca e le altre forme di utilizzo delle risorse marine del nostro mare in epoca romana e medievale mediante l’esposizione, da un lato di reperti archeologici (resti di pesci e molluschi rinvenuti negli scavi, strumenti, contenitori…) che ne danno testimonianza diretta, dall’altro di manufatti antichi che documentano iconograficamente gli aspetti legati a quest’attività (mosaici, oggetti d’uso comune e oggetti preziosi quali gemme e ambre). Al contempo le medesime tematiche vengono trattate anche per l’età moderna e contemporanea tramite la presentazione di beni etnografici rappresentati da strumenti, oggetti, fotografie; in questo caso costituiscono una delle “voci narranti”anche alcuni interessanti documenti appartenenti all’Archivio Storico del Comune di Marano Lagunare.
Nel corso dei millenni le tecniche di pesca sono divenute via via più elaborate anche grazie alla realizzazione di strumenti più efficienti, mantenendo tuttavia una forte aderenza ai caratteri della tradizione. Oggi come ieri, cosa e con quali metodi si pesca? Come si allevano pesci e molluschi? Quali altri usi hanno questi ultimi, oltre a quello alimentare? Come è cambiata l’alimentazione basata sui prodotti del pescato? Qual è la valenza simbolica degli organismi marini? Com’è il mestiere del pescatore? Molte sono le domande a cui le varie testimonianze presentate nella mostra contribuiscono a dare risposta.
L’obiettivo è quello di valorizzare e far conoscere al pubblico un aspetto importante dell’economia del territorio altoadriatico approfondendo tutte le sue molteplici espressioni, implicazioni, prassi, saperi e seguendone le trasformazioni avvenute dall’antichità ai giorni nostri tra tradizione e innovazione.
L’esposizione, a cura di Paola Maggi, Renata Merlatti e Gabriella Petrucci, è stata realizzata grazie alla collaborazione del Comune di Grado, della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia, della Direzione Regionale Musei del Friuli Venezia Giulia, della Soprintendenza Archivistica del Friuli Venezia Giulia, del Comune di Marano Lagunare e di numerosi enti museali della regione e della Slovenia che hanno prestato beni – per lo più inediti – provenienti dalle loro collezioni: il Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, il Museo Nazionale di Archeologia Subacquea di Grado, il Civico Museo d’Antichità J.J. Winckelmann di Trieste, il Civico Museo del Mare di Trieste, il Museo del mare “Sergej Mašera” di Pirano, lo Slovenski Etnografski Muzej di Lubiana, il Museo della Pesca del Litorale triestino di Santa Croce (TS), il Museo Archeologico della Laguna di Marano, l’Antiquarium della villa romana di Ronchi dei Legionari, l’Associazione Archeosub di Marano.
La realizzazione dell’iniziativa è stata possibile anche grazie al sostegno di PAN Insurance & Consultig s.r.l., Agenzia generale UnipolSai Assicurazioni di Cervignano – Latisana.
Come arrivare