I dettagli tecnici restituiti dalle strade romane presenti nella zona del lacus Timavi ci restituiscono misure pressoché costanti in tutti i tronconi superstiti sin oggi esaminati.
I solchi carrai paralleli sono profondi mediamente 10 cm, a volte 15, e distano sempre circa 110 cm tra loro.
La natura della roccia in cui sono scavati a volte ne ha permesso la conservazione, mentre in altri casi l’erosione naturale ha contribuito alla loro cancellazione, ove non siano incorsi gli stravolgimenti dovuti al conflitto bellico.
I tratti osservabili oggi sono circa otto, tra i quali meritano menzione:
– quello che va dal terzo ramo delle risorgive del Timavo, puntando al cimitero di S.Giovanni. Diversi i rinvenimenti archeologici del luogo: un’urna cineraria, una tomba a inumazione col fondo in cotto (vedi sotto), andata distrutta, che a sua volta ha restituito frammenti di una lucerna e un bicchierino di bronzo
– quello parallelo alla carrareccia che da Medeazza conduce a Ceroglie e che s’interrompe in prossimità del confine di Stato
I solchi carrai puntano verso l’esteso castelliere di Brestovizza, a testimonianza del fatto che in età romana siano stati utilizzati dei percorsi d’epoca precedente
(nella foto scattata da E. Faraone, le operazioni di rilievo metrico dei solchi carrai)
Per ulteriori approfondimenti sulla viabilità romana locale, si rimanda ai contenuti del progetto SottoMonfalcone relativi alla strada romana a S. Giovanni di Duino, curato dall’associazione.