Ora torniamo alla strada di cui parliamo nella mostra, ossia quella che da Aquileia portava a Emona e che transitava sull’Isonzo grazie al ponte della Mainizza: alcuni tratti di questa via, con massicciata in conglomerato di ghiaia e rivestimento in lastre di pietra, sono stati scoperti, già dalla fine dell’Ottocento, nei pressi di Gradisca e di Villesse. Ecco che l’archeologia ci aiuta a capire come erano fatte le strade in età romana!
Quelle più antiche erano state costruite in modo molto diverso dalle strade che avrebbero poi consentito la grande espansione di Roma nel mondo allora conosciuto. I vecchi tracciati con fondo in terra battuta e ghiaia che da Roma portavano ai centri del Lazio erano condizionati dall’andamento naturale del terreno: le strade erano quindi più tortuose e irregolari, mentre verso la fine del IV secolo a.C. nacque la vera e propria ingegneria stradale: ne è l’esempio più antico e noto la Regina Viarum, la via Appia [foto di copertina].
Per le strade di lunga percorrenza e di maggior importanza vennero dunque utilizzate nuove tecniche che prevedevano la definizione di grandi tracciati rettilinei e delle infrastrutture ad essi collegati (ponti, viadotti, acquedotti, trafori…).
Ma come veniva realizzata una strada lastricata? Prima di tutto ne venivano delimitati i margini; una volta scavata la carreggiata, si stendevano strati sovrapposti di materiali: una base (statumen), ossia pietre legate da cemento, al di sopra della quale veniva gettato del conglomerato di pietra tonda e successivamente ghiaia grossolana pressata: infine veniva stesa la pavimentazione vera e propria in blocchi di basalto o lastre squadrate. Dei basoli laterali in fila lungo i margini contenevano la pavimentazione, che al centro risultava leggermente più alta(a “schiena d’asino” diremmo oggi) per far defluire le acque ai lati della strada. Marciapiedi in terra battuta costeggiavano il tratto viario, e pietre miliari poste a distanze regolari informavano sulla distanza già percorsa dalla città di partenza…
Non esistevano solo le strade lastricate: altri tracciati potevano essere caratterizzati dal fondo in semplice terra battuta o ricoperto di ghiaia (via glareata).
Nel prossimo post parleremo della strada che collegava Aquileia a Emona, l’attuale Lubiana…
i #percorsi
Percorso di pietra #2 | Costruire una strada in età romana
Percorso di pietra #3 | La strada Aquileia-Emona
Percorso di pietra #4 | In viaggio!
Percorso di pietra #5 | Fermarsi a riposare lungo la strada: mansiones e mutationes
Percorso di pietra #6 | I ponti romani
Percorso di pietra #7 | La costruzione di un ponte in età romana
Percorso di pietra #8 | Il ponte sull’Aesontius
Percorso di pietra #9 | La distruzione e la ricostruzione del ponte di Farra